Un giorno mentre “ wish you were here “ dei Pink Floyd riecheggiava dal mangianastri di mio papà, sono stato sbadatamente concepito; non potevo che nascere in un pazzo 12 marzo sotto il segno dei Pesci. La musica mi ha sempre travolto e per tanto tempo ho lanciato la mia voce senza freni inibitori tra piccoli e grandi palchi della scena rock underground. Ma qualcosa mi mancava e così, dopo anni di headbanging, ho incontrato il teatro e mi sono catapultato in questo mondo infinito, di croce e delizia, tra l’odore del legno e il sudore stagnato, l’ovattato silenzio e gli applausi scroscianti, dove mille volte vivi e mille volte muori, lì dove non sai più chi sei, ma ti risvegli sempre piú consapevole del tuo essere. Ho vissuto l’attesa di mio padre nei panni di Telemaco, sono morto per amore nelle lacrime di Romeo, mi sono distrutto nel suicidio di Pier delle Vigne nell’inferno dantesco, ho assecondato il mio spirito nei viaggi di Siddhartha, mi hanno crocefisso, sono stato imperatore di Roma ed oggi mi ritrovo sul palco del JESUS CHRIST SUPERSTAR di Massimo Romeo Piparo accanto al grande Ted Neeley. E com’è bello vivere questa magia ogni giorno senza isteriche corse affannate, ma con la gioia e la gratitudine di stringere quel che si ha e continuare a cercare con la voglia di trovare.